Dall’Italia aiuti umanitari in Egitto

L’Italia risponde alla richiesta di intervento, avanzata dall’Egitto, per far fronte all’assistenza dei profughi civili in arrivo da Gaza.  La richiesta è arrivata per il tramite del Meccanismo europeo di protezione civile che, sin da subito, si è attivato per supportare le autorità locali nella gestione dell’emergenza umanitaria e per coordinare gli aiuti degli Stati membri. Il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, coordinerà, attraverso la CROSS, la raccolta del materiale sanitario che successivamente sarà inviato in Egitto. La missione è coordinata all’interno del Meccanismo di protezione civile, lo strumento europeo di risposta alle emergenze che interviene a supporto dei Paesi che ne fanno richiesta sia all’interno sia all’esterno dell’Unione Europea.

Giornata mondiale della conservazione digitale

Come riporta il sito ufficiale del Polo Archivistico dell’Emilia Romagna (ParEr), il 29 novembre, su iniziativa della Digital Preservation Coalition, si celebra la Giornata mondiale della Conservazione Digitale (World Digital Preservation Day), appuntamento organizzato con cadenza annuale per sensibilizzare sull’importanza della conservazione digitale, al fine di tramandare la memoria e garantire diritti fondamentali come l’accesso e la trasparenza. Si tratta di un’utile guida per chi voglia avvicinarsi al complesso mondo della conservazione del digitale conoscendo la visione strategica delle organizzazioni che se ne occupano insieme ai dettagli operativi basilari per avviare azioni costruttive. Il manuale infatti non solo identifica le buone pratiche nella creazione, gestione e conservazione di risorse digitali ma consiglia anche quali strategie concrete attivare, con riferimenti a progetti già in essere. Per condividere e diffondere questi valori, sarà possibile aderire alla Giornata in svariati modi. Chiunque sia in qualche modo impegnato sul terreno della conservazione digitale potrà descrivere le proprie esperienze tramite i social media, condividendo foto, storie e altri materiali con l’hashtag #WDPD2018, o pubblicare un articolo sul proprio sito o blog, avendo cura di inviarlo anche ai promotori dell’iniziativa, di modo che sia visibile anche sul blog “ufficiale” delle celebrazioni.

29 novembre: Giornata Internazionale per la solidarietà con il popolo palestinese

Nel 1977, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione 32/40 B, ha richiesto di osservare il 29 novembre di ogni anno come Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese. Il 29 novembre 1947 veniva infatti adottata la Risoluzione 181 (II) sulla partizione della Palestina. In occasione della trentatreesima edizione di tale giornata internazionale, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha presentato il seguente messaggio: “Ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale per la solidarietà al popolo palestinese, riflettiamo sulla situazione dei palestinesi e consideriamo cosa possiamo fare d’altro per la pace. Il 2011 segna il punto di arrivo di due scadenze temporali chiave. Innanzitutto, il Presidente palestinese Abbas e il Primo Ministro israeliano Netanyahu si sono impegnati a cercare un accordo quadro sullo status permanente entro settembre. In secondo luogo, l’Autorità Palestinese completerà entro agosto l’agenda biennale in preparazione all’acquisizione del carattere di statualità. In occasione dell’incontro del settembre scorso, il Quartetto ha dichiarato che è possibile giungere a un accordo secondo il calendario fissato dagli stessi leader, e che l’Autorità palestinese, nel caso in cui mantenga i risultati finora raggiunti nel processo di costruzione istituzionale e nell’erogazione di servizi pubblici, è in una buona posizione in vista della creazione di uno Stato nel futuro prossimo. Eppure sono pochi i palestinesi ottimisti circa la possibilità che se non altro qualcosa di decisivo venga conseguito l’anno prossimo. Osservando la situazione sul terreno, posso comprendere un tale scoramento. Poco dopo il loro inizio a settembre, i negoziati diretti sullo status finale sono stati minati dalla scadenza della lodevole moratoria sugli insediamenti israeliani. In tutta la Cisgiordania è stata avviata la costruzione di centinaia di nuove unità abitative, e sono stati concessi nuovi permessi di insediamento a Gerusalemme est. Tale sviluppo rappresenta un serio colpo inferto alla credibilità del processo politico. Resta l’obbligo per Israele di far fede alle proprie responsabilità in base al diritto internazionale e alla Roadmap per congelare l’attività di insediamento. È anche vero che pochi sono gli israeliani che sembrano sperare che la pace possa essere raggiunta presto, e io sono personalmente sensibile alle preoccupazioni che Israele nutre circa la propria sicurezza. Chiedo però a tutti gli israeliani di considerare da una nuova prospettiva l’indiscusso emergere sul terreno di un partner con un grado di sicurezza affidabile e il continuo impegno del Presidente Abbas in favore del diritto di Israele a vivere in pace e sicurezza, così come il suo rifiuto di violenza e terrorismo. Inoltre, rammento a ognuno la promessa dell’Iniziativa di pace araba secondo cui la soluzione di due Stati e di una pace globale arabo-israeliana dovrebbe essere seguita dall’istituzione di normali relazioni diplomatiche tra Israele e gli Stati arabi. Elogio le azioni intraprese nel corso dell’ultimo anno per il miglioramento delle condizioni sul terreno. Tuttavia, c’è ancora molto da fare. L’Autorità palestinese deve continuare a sviluppare le istituzioni statali, contrastare gli attacchi terroristici e contenere gli estremismi. Al tempo stesso, è interesse e dovere di Israele ridurre le misure di occupazione, in particolare riguardo alla libertà di movimento, all’accesso e alla sicurezza. Resto molto preoccupato per le condizioni di Gaza. Esprimo apprezzamento per la modifica della politica israeliana e per l’approvazione di un consistente numero di progetti delle Nazioni Unite. Tuttavia, questo non può che rappresentare un primo passo, cui dovrebbe far seguito la piena attuazione della risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Occorre che Israele consenta di estendere ricostruzione civile, libertà di circolazione delle persone e esportazione di merci, e di facilitare la rapida attuazione dei progetti. Gli attacchi missilistici da Gaza devono finire. Altri passi fondamentali per la piena realizzazione della pace sono: scambi di prigionieri, estensione delle condizioni di relativa quiete e progresso sulla riconciliazione palestinese. C’è un preponderante consenso internazionale sulla necessità di terminare un’occupazione iniziata nel 1967, affrontare le fondamentali questioni di sicurezza delle due parti, trovare una soluzione sulla questione dei rifugiati e vedere Gerusalemme emergere dai negoziati come la capitale dei due Stati. Sfido i due leader a mostrare capacità di governo e coraggio politico in vista di una pace epocale. Dal canto suo, la comunità internazionale deve essere pronta ad assumersi le proprie responsabilità per la pace. Facciamo dunque in modo che il prossimo anno sia quello in cui si realizzi, finalmente, una pace giusta e durevole in Medio Oriente, fondata sulle Risoluzioni 242, 338, 1397, 1515 e1850 del Consiglio di Sicurezza, sugli accordi precedenti, sul quadro d’azione di Madrid, sulla Roadmap e sull’Iniziativa di pace araba. Farò tutto quanto in mio potere per sostenere questi sforzi.”

Piattaforma multimediale Cima e INGV

Mentre il mondo affronta le sfide crescenti del cambiamento climatico, un team internazionale di ricercatori ha lanciato una piattaforma all’avanguardia per affrontare direttamente una delle domande più pressanti: Quali segni permanenti lasciano gli eventi estremi?
Il recente rapporto del Gruppo Intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, ha sottolineato l’urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico globale, evidenziando un’accelerazione dei fenomeni estremi e il loro impatto sugli ecosistemi vitali e sulla società. 
In questa cornice, Fondazione CIMA, un ente di ricerca che si occupa dello studio, la previsione e la prevenzione dei rischi legati ai cambiamenti climatici come alluvioni, incendi boschivi, siccità, perdita di biodiversità terrestre e marina e L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, noto in sigla come INGV, ente di ricerca italiano deputato allo studio dei fenomeni geofisici e vulcanologici e alla gestione delle rispettive reti nazionali di monitoraggio per i fenomeni sismici e vulcanici, hanno realizzato una piattaforma multimediale per raccontare la storia di alcune città e borghi abbandonati, partendo dalle tracce lasciate da terremoti, alluvioni e incendi.
Non solo ricordi, ma vere e proprie “impronte” nella storia.
Scoprilo visitando il sito https://www.cimafoundation.org/inr/

Hack for climate justice

Il 30 novembre si terrà a Genova l’evento “Hack for climate justice” che permetterà di partecipare a una simulazione delle dinamiche della negoziazione internazionale delle Nazioni Unite sul clima, con l’obiettivo di trovare soluzioni politiche per affrontare il problema del riscaldamento globale Il gioco di ruolo è organizzato da Fondazione CIMA, partner della campagna Io non rischio, nell’ambito del progetto “Changemakers”ed è rivolto ai giovani tra i 20 e i 35 anni che hanno voglia di mettersi in gioco e diventare decisori per un giorno. Per aderire all’iniziativa non è richiesta alcuna esperienza pregressa sui temi affrontati e si potrà prendere parte alla convocazione delle diverse delegazioni internazionali per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, con attenzione particolare alla tematica delle migrazioni climatiche. Per consentire la più ampia partecipazione, Fondazione CIMA rimborserà le spese di viaggio dei partecipanti a fronte della presentazione di documentazione giustificativa delle spese (es. scontrini, biglietti di mezzi pubblici, pedaggio autostradale, ecc.). 
L’evento prevede posti limitati. Per iscriversi è necessario compilare l’apposito form online disponibile sul sito di Fondazione CIMA.

I𝗡𝗔𝗨𝗚𝗨𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟’𝗛𝗨𝗕 𝗗𝗜 𝗔𝗘𝗧𝗛𝗘𝗥 𝗔 𝗧𝗥𝗜𝗖𝗔𝗦𝗘

In Puglia, grazie all’Interreg AETHER, si inaugurerà un hub che diventerà il Polo regionale di riferimento anche per l’Adriatico meridionale, sulla cultura e divulgazione di ciò che riguarda il settore MARE. ASSET Regione Puglia presenta i risultati del Progetto Aether (Alliance for the Effective Transnational Handling of Environmental Resources), finanziato dal Programma Interreg V-A Italia-Grecia 2014/2020. Il primo appuntamento è per lunedì 20 novembre, alle 14.30, a Bari, presso la sede della Regione Puglia (Sala B) dove è in programma una Conferenza Internazionale. Qui saranno presentati gli importanti risultati raggiunti dal progetto, nato con l’obiettivo di rafforzare le azioni transfrontaliere, volte a tutelare e promuovere l’uso sostenibile delle risorse marine, costiere e continentali nell’area adriatico-ionica. I partner internazionali di progetto, guidati da ASSET – Regione Puglia, con strategie comuni di intervento, integrazione tecnologica e partecipazione della comunità, hanno realizzato e testato con successo diverse soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali e promuovere la sostenibilità dell’area transfrontaliera. Tra i risultati raggiunti, infatti, vi sono proprio le strategie comuni implementate grazie ai nuovi strumenti intelligenti utilizzati per rafforzare la cooperazione istituzionale e scientifica nell’area adriatico-ionica. La Conferenza Internazionale sarà l’occasione per illustrare gli interventi pilota realizzati nelle Regioni coinvolte nel progetto: Puglia, Grecia Occidentale, Epiro ed Isole Ionie. Da Bari, ci si sposterà nel sud della Puglia, a Tricase, in provincia di Lecce, dove martedì 21 novembre, alle 11.30, in via Marina Serra è prevista l’inaugurazione dell’Hub Aether, un spazio che diverrà Polo Regionale per la Divulgazione della Cultura Marinara Tradizionale, dell’Artigianato Marittimo e dei Prodotti del Mare. Tante le attività previste a partire dalla mattinata, dai laboratori tematici (LIME) che tratteranno i temi della gestione ambientale integrata, della sperimentazione e dell’innovazione nella lavorazione e commercializzazione dei prodotti ittici del Mar Ionio e Basso Adriatico, alla presentazione della mostra “Di Barche e di Battelli o De Schifi e Schifareddhi – il Museo delle Imbarcazioni Tradizionali dell’Arte Marinaresca del Porto Museo di Tricase”, dedicata alle imbarcazioni tradizionali di pesca.

Norme di autoprotezione in caso di vento

In queste ultime ore Bitonto, Palo del Colle e tutti i paesi limitrofi sono stati colpiti da forti raffiche di vento. A tal proposito è sempre utile ricordare i comportamenti corretti da adottare prima, durante e dopo fenomeni metereologici di questo genere.

Il vento si origina dallo spostamento in atmosfera di grandi masse d’aria. Ai fini dell’allerta meteo è importante capire la direzione dalla quale proviene e la sua velocità, viene valutata la violenza delle raffiche di vento, la direzione e se questo è previsto in zone montane, di pianura o sulla costa. Il vento forte associato ai temporali è considerato ricompreso nel rischio “temporali forti”.In ogni caso è opportuno elencare una sintesi dei possibili effetti attesi per i diversi codici colore e un elenco di indicazioni per l’auto-protezione che permettono di aumentare considerevolmente la propria sicurezza:

  • Codice allerta verde: Non si prevede vento con raffiche forti (meno di 60Kmh) Codice allerta giallo: Vento forte con raffiche fino a circa 80Kmh. Danni circoscritti e pericolo occasionale per le persone. Possono verificarsi: caduta di rami e alberi malati, occasionalmente di tegole; danni a strutture provvisorie (ponteggi, verande, tensostrutture leggere, etc.) e a stabilimenti balneari (in estate); possibile  limitazione attività o eventi all’aperto e limitazione di esercizio di funivie e simili in montagna; isolati blackout elettrici e telefonici, temporanei problemi alla circolazione stradale, aerea e marittima.Codice allerta arancione: Vento molto forte con raffiche fino a circa 100Kmh. Danni diffusi e pericolo per le persone all’aperto in particolare in prossimità di piante e coperture. Possono verificarsi: caduta diffusa di rami e localmente di alberi, possibili gravi danni ai tetti con caduta di tegole e comignoli; danni diffusi a strutture provvisorie (ponteggi, verande, tensostrutture leggere, etc.) e a stabilimenti balneari (in estate); probabile sospensione di attività o eventi all’aperto; probabile chiusura di funivie e simili in montagna; diffusi problemi a circolazione, in particolare su strade secondarie in aree boscate e pericolo all’interno dei centri abitati; disagi prolungati ai trasporti aerei, marittimi e ferroviari; blackout elettrici e telefonici, anche prolungati; probabile sospensione delle attività all’aperto.Codice allerta rosso: Vento violento con raffiche superiori ai 100Kmh e oltre. Danni estesi e grave pericolo per le persone all’aperto in particolare in prossimità di piante e coperture. Possono verificarsi: caduta diffusa e sradicamento di alberi, gravi danni dei tetti con caduta di tegole e comignoli, possibili danni strutturali; gravi danni a strutture provvisorie (ponteggi, verande, tensostrutture leggere, etc.) e a stabilimenti balneari (in estate); sospensione delle attività o eventi all’aperto; chiusura di funivie e simili in montagna; interruzione diffusa e prolungata della viabilità; interruzione anche prolungata dei trasport i aerei, marittimi e ferroviari; blackout elettrici e telefonici diffusi e prolungati, spesso per più giorni, gravi danni alle reti di distribuzione dei servizi.

Di seguito, invece vi ricordiamo i comportamenti da mettere in atto a seconda delle varie situazioni in cui possiate ritrovarvi: All’aperto

  • evita le zone esposte, guadagnando una posizione riparata rispetto al possibile distacco di oggetti esposti o sospesi e alla conseguente caduta di oggetti anche di piccole dimensioni e relativamente leggeri, come un vaso o una tegola;evita con particolare attenzione le aree verdi e le strade alberate. L’infortunio più frequente associato alle raffiche di vento riguarda proprio la rottura di rami, anche di grandi dimensioni, che possono sia colpire direttamente la popolazione che cadere ed occupare pericolosamente le strade, creando un serio rischio anche per motociclisti ed automobilisti.

In ambiente urbano

  • se ti trovi alla guida di un’automobile o di un motoveicolo presta particolare attenzione perchè le raffiche tendono a far sbandare il veicolo, e rendono quindi indispensabile moderare la velocità o fare una sosta;presta particolare attenzione nei tratti stradali esposti, come quelli all’uscita dalle gallerie e nei viadotti; i mezzi più soggetti al pericolo sono i furgoni, mezzi telonati e caravan, che espongono alle raffiche una grande superficie e possono essere letteralmente spostati dal vento, anche quando l’intensità non raggiunge punte molte elevate.

In generale, sono particolarmente a rischio tutte le strutture mobili, specie quelle che prevedono la presenza di teli o tendoni, come impalcature, gazebo, strutture espositive o commerciali temporanee all’aperto, delle quali devono essere testate la tenuta e le assicurazioni.In zona costieraSulle zone costiere, alla forte ventilazione è associato il rischio mareggiate, in particolare se il vento proviene perpendicolarmente rispetto alla costa. Per questo:

  • presta la massima cautela nell’avvicinarti al litorale o nel percorrere le strade costiere;evita di sostare su queste ultime e a maggior ragione su moli e pontili;evita la balneazione e l’uso delle imbarcazioni e assicura preventivamente le barche e le strutture presenti sulle spiagge e nelle aree portuali.

In casa

  • Sistema e fissa opportunamente tutti gli oggetti che nella tua abitazione o luogo di lavoro si trovino nelle aree aperte esposte agli effetti del vento e rischiano di essere trasportati dalle raffiche (vasi ed altri oggetti su davanzali o balconi, antenne o coperture/rivestimenti di tetti sistemati in modo precario, ecc.)

Conoscere un fenomeno è il primo passo per imparare ad affrontarlo ne

Educazione civica a scuola

L’educazione civica è una materia trasversale che si occupa della formazione dei cittadini, dei loro diritti e doveri, e del loro ruolo attivo nella società. È una materia fondamentale per la crescita di una cittadinanza consapevole e responsabile.
L’educazione civica nelle scuole ha diversi obiettivi:

  • Insegnare agli studenti i principi della Costituzione italiana, come la democrazia, la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà.
  • Formare cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri, e in grado di esercitarli in modo responsabile.
  • Promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita civile e politica.

L’educazione civica è importante per diversi motivi:

  • Aiuta a formare cittadini responsabili e attivi, che sono in grado di partecipare attivamente alla vita civile e politica.
  • Contribuisce a creare una società più democratica e inclusiva, in cui tutti i cittadini hanno pari diritti e doveri.
  • Previene il diffondersi di fenomeni di intolleranza e discriminazione, educando gli studenti al rispetto delle differenze.

L’educazione civica dovrebbe essere insegnata nelle scuole in modo trasversale, coinvolgendo tutte le discipline. In questo modo, gli studenti possono acquisire una visione globale dei principi e dei valori della cittadinanza. Ecco alcuni esempi di attività che possono essere svolte in classe per promuovere l’educazione civica:

  • Discussioni e dibattiti sui temi della cittadinanza, della democrazia e dei diritti umani.
  • Progettualità finalizzate alla promozione della partecipazione attiva dei cittadini.
  • Attività di sensibilizzazione su temi di rilevanza sociale, come l’ambiente, la pace e la solidarietà.

L’educazione civica è una materia che può avere un impatto significativo sulla vita degli studenti e sulla società nel suo complesso. È importante che venga insegnata nelle scuole in modo efficace e coinvolgente, per formare cittadini consapevoli e responsabili. L’educazione civica è importante per formare cittadini responsabili e attivi. I cittadini responsabili sono coloro che sono in grado di esercitare i propri diritti e doveri in modo consapevole e responsabile. Sono cittadini che rispettano le leggi e le istituzioni, che partecipano alla vita civile e politica, e che si impegnano per il bene comune. L’educazione civica è un investimento importante per il futuro della nostra società.

Sicurezza stradale su strade ghiacciate

I mesi invernali sono un periodo in cui il rischio di incidenti stradali aumenta. Le temperature più basse, la presenza di neve e ghiaccio sulle strade e le ore di luce diurna più brevi sono tutti fattori che possono contribuire a una maggiore pericolosità della circolazione. Secondo l’ISTAT, nel 2022 in Italia si sono verificati 174.400 incidenti stradali con 248.200 feriti e 3.330 morti. Di questi, il 20% si è verificato nei mesi invernali, da dicembre a febbraio. Le strade ghiacciate rappresentano un pericolo per la circolazione stradale, sia per gli automobilisti che per i pedoni. In caso di condizioni meteorologiche avverse, è importante prestare particolare attenzione e seguire alcune semplici norme per aumentare la sicurezza.

Per gli automobilisti

  • Riduci la velocità. La velocità è il principale fattore di rischio in caso di strade ghiacciate. Rallentare la velocità ti consentirà di avere più tempo per reagire in caso di emergenza.
  • Mantieni una distanza di sicurezza maggiore. La distanza di sicurezza è importante in ogni condizione di guida, ma è ancora più importante in caso di strade ghiacciate.
  • Usa i pneumatici invernali. I pneumatici invernali sono progettati per fornire una maggiore aderenza su superfici ghiacciate o innevate.
  • Aziona i fanali. In condizioni di scarsa visibilità, è importante azionare i fanali per essere più visibili agli altri veicoli.
  • Non frenare bruscamente. Frenare bruscamente su una strada ghiacciata può causare il pattinaggio dell’auto. Se devi frenare, fallo gradualmente e con attenzione.
  • Evita di sorpassare. In caso di strade ghiacciate, è meglio evitare di sorpassare altri veicoli.

Per i pedoni

  • Cammina con cautela. Presta attenzione al terreno e cammina con cautela per evitare di scivolare.
  • Utilizza i marciapiedi. Se non ci sono marciapiedi, cammina sul lato destro della strada, in direzione opposta al traffico.
  • Indossa scarpe adatte. Le scarpe con suola liscia possono aumentare il rischio di scivolare.
  • Evita di attraversare la strada. Se devi attraversare la strada, aspetta che il traffico sia completamente fermo.

Altri consigli

  • Segui le indicazioni della segnaletica stradale. In caso di strade ghiacciate, possono essere imposte limitazioni alla velocità o alla circolazione.
  • Presta attenzione alle condizioni meteorologiche. Controlla le previsioni del tempo prima di uscire di casa.
  • Se non ti senti sicuro di guidare, resta a casa. È meglio evitare di guidare in caso di strade ghiacciate se non sei in grado di farlo in sicurezza.

Seguendo queste semplici norme, puoi aumentare la sicurezza tua e degli altri in caso di strade ghiacciate.Seguendo queste semplici norme, puoi aumentare la sicurezza tua e degli altri in caso di strade ghiacciate.

27 novembre: Giornata Mondiale del Dono

Il movimento #GivingTuesday è nato nel 2012 negli Stati Uniti come appello alla solidarietà dopo lo shopping frenetico del Black Friday e Cyber Monday, le due giornate di sconti prenatalizi per eccellenza che hanno ormai conquistato anche l’Italia. L’idea di #GivingTuesday è partita dalla ONG 92Y Street di New York, impegnata da più di 100 anni in attività sociali, e dalla Fondazione delle Nazioni Unite. Un team di influencer e soci fondatori ha unito le forze, collaborando in diversi settori, offrendo esperienza, lavorando instancabilmente per lanciare #GivingTuesday ed ha continuato a plasmare, crescere e rafforzare il movimento in tutto il mondo. Oggi, #GivingTuesday è diventato un movimento globale con individui, famiglie, organizzazioni e comunità che si uniscono per dimostrare la loro comune volontà di donare. Oltre 46 paesi, dal Brasile all’India, alla Nuova Zelanda e alla Russia, hanno formato movimenti nazionali #GivingTuesday. Nel 2017 #GivingTuesday ha raggiunto più di 150 Paesi nel mondo e ha registrato, solo negli Stati Uniti, oltre $300 milioni di donazioni online. La seconda edizione del #GivingTuesday Italia è anche quest’anno coordinata da AIFR – Associazione Italiana di Fundrasing in collaborazione con numerosi Promotori che diffondono l’iniziativa e con il Patrocinio di Regione Emilia-Romagna. Un invito a donare nel senso più ampio del termine, che si tratti di denaro, tempo, oggetti ma anche di un sorriso o un semplice tweet. In dieci anni, questo evento si è trasformato in un vero e proprio movimento globale che ispira milioni di persone a donare, collaborare e si impegna ogni giorno per costruire un mondo più giusto e solidale. Le persone possono dimostrare la loro generosità in tanti modi durante GivingTuesday: che si tratti di aiutare un vicino, sostenere una causa, condividere un’abilità o donare all’Organizzazione preferita. Ogni atto di generosità conta. Non esiste un unico modo per partecipare al GivingTuesday, ognuno di noi può dare spazio alla fantasia e alla creatività. Ogni azione conta.

SASS – SERVIZI AUSILIARI SECURITY & SAFETY (PROTEZIONE CIVILE – ODV)

PER EMERGENZE CONTATTARE IL 3929790903
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  • BITONTO (BA) - VIA GIUSEPPE DOSSETTI C/O COMANDO POLIZIA LOCALE
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