Cibi per l’estate: ecco cosa mangiare e cosa evitare

Con l’arrivo della bella stagione, cambiano le nostre abitudini a tavola. Le temperature aumentano e il nostro corpo, per superare in modo ottimale la stagione estiva, necessita di un maggior apporto di vitamine e fibre. L’alimentazione estiva se effettuata correttamente, può anche aiutare a ridurre il peso corporeo, senza troppe fatiche. Quando le temperature si alzano, c’è chi farebbe di tutto pur di sfuggire alla canicola. Per avvertire meno l’afa, si può fare affidamento anche a un alleato per molti insospettabile: il cibo. L’acqua contenuta in molti alimenti contribuisce a mantenere il corpo fresco e idratato. Tra quelli più ricchi vi sono senza dubbio la frutta e la verdura. Inoltre, quando fa caldo è importante consumare pasti leggeri, così da non sovraccaricare il sistema digestivo. Cibi facili da digerire sono, oltre alla frutta e alla verdura, il pesce e le carni magre. Al contrario, sono da evitare quelli che, favorendo l’aumento della temperatura corporea, fanno avvertire ancora di più l’afa. In quest’ottica, attenzione dunque a fritti, cibi grassi e alimenti piccanti. Fanno eccezione il peperoncino e lo zenzero che, al pari della menta, hanno effetti positivi sulla circolazione del sangue, dando una sensazione di freschezza e aiutando a raffreddare la pelle. Contro l’afa è d’aiuto anche il potassio, di cui sono ricche, per esempio, le banane: questo minerale contribuisce a bilanciare i livelli di liquidi nel corpo e a ridurre la ritenzione idrica. Per avere un sollievo immediato dal caldo, di tanto in tanto ci si può concedere un gelato alla frutta”.Quando fa caldo l’idratazione è fondamentale, specialmente se si pratica attività fisica con costanza e ad alta intensità. In assoluto, l’acqua rappresenta la risorsa migliore per contrastare la disidratazione. Premesso ciò, ci si può rinfrescare anche con altre bevande, come il tè freddo e l’acqua di cocco. Anche se in un primo momento possono ingannare, dando la sensazione di rinfrescare, in realtà le bibite zuccherate e gassate fanno aumentare la percezione dell’afa.

31esimo anniversario della Strage di Via D’Amelio

Palermo, via D’Amelio, 19 luglio 1992: un’autobomba uccide il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Una strage, a 57 giorni da quella di Capaci costata la vita a Giovanni Falcone, che sconvolge il Paese e scuote le coscienze, rafforzando la determinazione della società italiana nel combattere la mafia.  Sono passati 31 anni da allora. I cinque agenti stavano accompagnando il giudice in visita a casa della madre. La strage di via D’Amelio fu un attentato di stampo terroristico-mafioso . L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, che al momento dell’esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta. Alle 16.58 in via D’Amelio, ora della strage, sarà osservato un minuto di silenzio. Seguirà la lettura della poesia “Giudice Paolo” di Marilena Monti. Il gruppo teatrale “Teatro dell’anima” del Convitto nazionale Giovanni Falcone di Palermo in collaborazione con la Rete antimafia di Palermo – Rappresentazione eseguirà “La Costituzione italiana”. Il pensiero oggi va , con profonda commozione, a tutte le vittime della criminalità organizzata, alle loro famiglie, a tutti coloro che hanno vissuto questi drammatici eventi come superstiti o testimoni, rinnovando l’impegno delle Istituzioni nella quotidiana azione a sostegno dell’interesse generale e del bene comune.

Sensibilizzazione al caldo per proteggere la nostra salute

È molto importante essere consapevoli del caldo intenso e prendere le giuste precauzioni quando si esce durante il weekend. Il caldo estivo può essere un periodo di gioia e divertimento, ma quando le temperature raggiungono livelli estremi, diventa cruciale prendersi cura di sé e degli altri. Le ondate di calore possono rappresentare una minaccia per la nostra salute se non adottiamo le precauzioni adeguate. Pertanto, è fondamentale sensibilizzare le persone sull’importanza di proteggersi durante i periodi di caldo intenso:

  • Consapevolezza dei rischi: È essenziale che le persone siano consapevoli dei rischi associati alle temperature elevate. Il caldo intenso può portare a disidratazione, colpi di calore, esaurimento da calore e altri problemi di salute. Informare il pubblico sui segni e i sintomi di queste condizioni può aiutare a riconoscerli precocemente e adottare le giuste misure preventive.
  • Igiene dell’acqua e idratazione: Durante le ondate di calore, è fondamentale mantenere un’adeguata idratazione. Le persone dovrebbero essere sensibilizzate sull’importanza di bere abbastanza acqua, evitando bevande zuccherate o alcoliche che possono peggiorare la disidratazione. Inoltre, dovrebbero essere incoraggiate pratiche di igiene dell’acqua sicure, come conservare l’acqua potabile in contenitori puliti e chiuderli ermeticamente per evitare contaminazioni.
  • Precauzioni per la protezione solare: L’esposizione ai raggi solari può causare danni alla pelle e aumentare il rischio di scottature, insolazioni e cancro della pelle. La sensibilizzazione al caldo dovrebbe includere l’importanza dell’applicazione regolare di creme solari ad ampio spettro con un alto fattore di protezione (SPF), indossare abiti protettivi, come cappelli e occhiali da sole, e cercare l’ombra durante le ore più calde della giornata.
  • Attenzione ai gruppi vulnerabili: Dovremmo prestare particolare attenzione alle persone più vulnerabili durante le ondate di calore, come gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e le persone con problemi di salute preesistenti. La sensibilizzazione dovrebbe comprendere informazioni su come proteggere questi gruppi, come mantenere un ambiente fresco, bere liquidi adeguati e prestare attenzione ai sintomi di disagio termico.
  • Preparazione e pianificazione: La sensibilizzazione al caldo dovrebbe incoraggiare una corretta pianificazione delle attività durante le ondate di calore. Evitare di svolgere lavori pesanti all’aperto nelle ore più calde, programmare attività all’ombra o al chiuso e tenere d’occhio le previsioni meteorologiche per evitare situazioni rischiose.


    La sensibilizzazione al caldo è fondamentale per proteggere la nostra salute durante le ondate di calore estreme. Essere consapevoli dei rischi associati al caldo intenso e adottare precauzioni adeguate può aiutare a prevenire problemi di salute gravi. Investire nel fornire informazioni e risorse per proteggersi dal caldo può contribuire a creare una comunità più sicura e consapevole durante i periodi estivi.

Caldo intenso: come affrontarlo e l’impatto sulla pressione e glicemia

L’estate è spesso sinonimo di temperature elevate e ondate di caldo intenso che possono influenzare il nostro benessere generale. Oltre a causare disagio fisico, il caldo eccessivo può avere un impatto significativo sulla nostra pressione sanguigna e glicemia. In questo articolo, esamineremo come affrontare il caldo intenso e i suoi effetti sul nostro sistema cardiovascolare e metabolico.

Effetti del caldo sulla pressione sanguigna:
Quando le temperature aumentano, il nostro corpo cerca di mantenere la temperatura interna costante attraverso la sudorazione e la vasodilatazione dei vasi sanguigni superficiali. Tuttavia, l’esposizione prolungata al caldo può causare disidratazione e perdita di sali essenziali attraverso il sudore, influenzando la pressione sanguigna. Le persone con ipertensione possono essere particolarmente sensibili al caldo, poiché le alte temperature possono aumentare il rischio di ipertensione e complicanze cardiovascolari.

Effetti del caldo sulla glicemia:
Il caldo intenso può anche influenzare i livelli di zucchero nel sangue, in particolare nelle persone con diabete. Il calore può aumentare la sensibilità all’insulina, il che può portare a una maggiore efficacia dell’insulina nel corpo. Di conseguenza, le persone con diabete potrebbero sperimentare ipoglicemia, soprattutto se non adeguano le dosi di insulina o la loro alimentazione in risposta al caldo. È importante monitorare attentamente la glicemia durante i periodi di caldo estremo e apportare eventuali modifiche necessarie al piano di cura del diabete.

Consigli per affrontare il caldo intenso:

  • Mantenersi idratati: bere molta acqua durante la giornata è fondamentale per prevenire la disidratazione. Evitare bevande zuccherate o alcoliche, poiché possono aumentare la disidratazione e influenzare i livelli di zucchero nel sangue.
  • Rimanere al fresco: cercare di trascorrere il tempo in ambienti climatizzati o in luoghi ombreggiati durante le ore più calde della giornata. Indossare indumenti leggeri, traspiranti e un cappello per proteggersi dal sole.
  • Limitare l’attività fisica intensa: durante il caldo estremo, è consigliabile ridurre l’attività fisica intensa, specialmente nelle ore più calde. Se si pratica attività fisica, farlo nelle prime ore del mattino o dopo il tramonto, quando le temperature sono più fresche.
  • Monitorare la pressione sanguigna e la glicemia: se si soffre di ipertensione o diabete, è importante monitorare regolarmente i livelli di pressione sanguigna e glicemia durante i periodi di caldo intenso. Consultare sempre il proprio medico per consigli specifici sulle modifiche del piano di cura durante il caldo estivo.


Il caldo intenso può avere un impatto significativo sulla pressione sanguigna e glicemia. Mantenere l’idratazione adeguata, evitare l’esposizione eccessiva al sole e monitorare attentamente i livelli di pressione sanguigna e glicemia sono misure importanti per affrontare il caldo estivo in modo sicuro, soprattutto per le persone con ipertensione o diabete. Consultare sempre un professionista sanitario per ottenere consigli specifici e adattare il piano di cura personale in base alle esigenze individuali.

Piano caldo

Se l’estate 2022 è stata da record per quanto riguarda le temperature raggiunte quella iniziata da poco potrebbe essere ancora più rovente. Riparte l’attività estiva del Piano Caldo finalizzato a prevenire gli effetti negativi del caldo sulla salute, soprattutto nelle persone più fragili. I bollettini sulle ondate di calore sono elaborati dal Dipartimento di Epidemiologia SSR, nell’ambito del Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal Ministero. Vengono pubblicati, come ogni anno dal lunedì al venerdì, a partire da metà maggio fino a metà settembre. Il sistema operativo è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto dei soggetti vulnerabili: anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza. Le città monitorate sono: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo. Dal portale del Ministero è possibile scaricare numerosi opuscoli e materiale informativo sulle ondate di calore, per la popolazione generale e gli operatori del settore sanitario e socio-sanitario (medici, personale delle strutture per gli anziani, personale che assiste gli anziani). Nel dettaglio il piano stabilisce le parti attive e vulnerabili prevedendo sia le raccomandazioni per convivere con le alte temperature sia le indicazioni per i medici di medicina generale e per le Aziende sanitarie locali che garantiranno i servizi sanitari. Sono previsti i sistemi di rilevazione degli effetti del caldo sulla salute e di monitoraggio sulle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), ma anche l’anagrafe degli anziani suscettibili divisa in due fasce d’età: 65-74 anni con ricoveri nei primi due anni precedenti per patologie polmonari croniche; più di 75 anni, in particolare le donne, i non coniugati o i vedovi e le persone che hanno avuto più di 4 ospedalizzazioni nei due anni precedenti. Un’attenzione maggiore deve essere rivolta ai più deboli che hanno avuto ricoveri per diabete, malattie del sistema nervoso centrale, patologie psichiatriche e cerebrovascolari.
Sono 4 i livelli di rischio crescente:

– livello 0, le condizioni meteorologiche non sono a rischio per la salute della popolazione;
– livello 1, le condizioni meteorologiche precedono il livello 2 con la conseguente preallerta dei servizi sanitari e sociali;
– livello 2, le temperature elevate e le condizioni meteorologiche possono avere degli effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili con l’allerta dei servizi sanitari e sociali;
– livello 3, l’ondata di calore ha un elevato rischio e persiste da almeno tre giorni, con l’immediata allerta dei servizi sanitari e sociali.

Il bollettino, come sappiamo, viene emesso tutti i giorni ed è consultabile sul sito del Ministero della Salute e del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale.
Di seguito, le caratteristiche del programma per l’estate 2023:

  • identificare i sottogruppi di popolazione suscettibili al caldo sulla base della presenza di specifiche patologie croniche e uso di farmaci che possono favorire i disturbi da calore o in condizioni di solitudine e isolamento;
  • garantire un efficace trattamento della patologia di base attraverso l’attività di sorveglianza, limitando gli accessi inappropriati alle strutture sanitarie;
  • garantire un monitoraggio dei pazienti al proprio domicilio, tramite accessi domiciliari o teleassistenza, nei giorni in cui sono previsti i livelli 1, 2, 3;
  • individuare precocemente l’insorgenza dei sintomi delle patologie associate al caldo (disidratazione, crampi, edemi, stress da calore, colpo di calore), limitando gli accessi inappropriati alle strutture sanitarie;
  • informare i pazienti e i loro familiari sulle misure preventive alle ondate di calore, ricordando che i sintomi di febbre, tosse secca e debolezza possono essere legati al Covid-19. Attuando, altresì, le misure di prevenzione e contenimento dell’infezione già in vigore.

Tra i consigli più importanti si rileva:
– evitare di esporsi al caldo e al sole diretto;
– recarsi in luoghi pubblici come parchi e giardini nelle ore più fresche della giornata rispettando sempre la distanza di almeno un metro, utilizzando i gel igienizzanti per le mani e indossando i dispositivi di protezione anche se fa caldo;
– soggiornare in luoghi climatizzati per combattere gli effetti del caldo sia nell’ambiente domestico sia di lavoro anche solo per alcune ore;
– effettuare bagni e docce con acqua fredda per abbassare la temperatura corporea;
– assicurare un adeguato ricambio di aria per ridurre il rischio di trasmissione del virus, effettuando la pulizia dei filtri e la ventilazione degli spazi in caso di utilizzo del climatizzatore;
– bere molta acqua e mangiare frutta fresca, ma anche pasti leggeri durante l’arco della giornata;
– conservare in modo appropriato gli alimenti deperibili, in primis i latticini, le carni, i dolci con le creme, i gelati…;
– indossare un vestiario leggero e comodo, di cotone, lino o fibre naturali, evitando le fibre sintetiche e assicurando che un familiare malato o costretto a letto non sia troppo coperto;
– proteggere la pelle dalle scottature con le creme solari con alto fattore protettivo, indossando cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole;
– conservare i farmaci in modo adeguato e non devono essere sospese autonomamente le terapie in corso soprattutto in pazienti vulnerabili, ma occorre un consulto medico;
– evitare l’esposizione al sole diretto ai bambini, applicando i prodotti solari ad alta protezione all’aria aperta, garantendo un vestiario leggero, lasciando ampie superfici cutanee scoperte, vigilando che essi assumano sufficienti quantità di liquidi, limitando le attività fisiche durante le ore più calde anche per i bambini grandi.

Infine, le donne in gravidanza devono proteggersi dal caldo, reintegrare i liquidi e i sali minerali persi attraverso la sudorazione per garantire l’equilibrio materno-fetale, contattare il ginecologo o il medico di fiducia se i sintomi non migliorano ed evitare di passeggiare lungo le strade trafficate, ma anche difendere il neonato dal caldo e dal sole, controllando regolarmente la temperatura corporea e, se necessario, rinfrescarne delicatamente il corpo con una doccia tiepida o con panni umidi. Codice calorenei Pronto Soccorso, attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 – h12 per accessi relativi agli effetti del caldo, potenziamento del servizio di guardia medica, riattivazione delle USCAR (Unità speciali di continuità assistenziale regionale) per favorire l’assistenza domiciliare ed evitare l’accesso inappropriato ai Pronto Soccorso. Sono le raccomandazioni del Ministero della Salute contenute nella circolare diramata il 17 luglio 2023 alle Regioni, per fronteggiare l’emergenza caldo e prevenire gli effetti delle ondate di calore che si stanno susseguendo in queste settimane. Nello specifico, per fronteggiare al meglio gli effetti del caldo sulla salute si invitano le Regioni a valutare la predisposizione di azioni organizzative per rafforzare la risposta ordinaria alle richieste di assistenza sanitaria, in particolare per i soggetti vulnerabili. Tra queste, è fortemente raccomandata l’attivazione del “codice calore” ovvero un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei Pronto Soccorso. La circolare indica anche di dare massima diffusione alla campagna di comunicazione predisposta dal Ministero della Salute “Proteggiamoci dal caldo” per una capillare informazione ai cittadini sui comportamenti da adottare per affrontare e difendersi dall’ondata di calore. Si ricorda che ogni giorno sul portale del Ministero della Salute sono pubblicati i bollettini caldo attivati dal 15 maggio e che proseguiranno fino al 15 settembre.

Incendi e rischi

Quello dei rifiuti è uno dei problemi ambientali più spinosi del nostro tempo. E dei nostri boschi. Il loro abbandono può realmente compromettere ecosistemi fragili e preziosi. Una maggiore consapevolezza e alcuni semplici comportamenti, possono aiutarci a preservare l’ambiente, salvaguardando piante e animali e l’esperienza degli escursionisti che verranno dopo di noi. La prima regola di chi ama la natura è non lasciare mai tracce dietro di sé, riducendo al minimo l’impatto del proprio passaggio. Disperdere i rifiuti nell’ambiente, oltre ad abbruttire il paesaggio, può comportare danni a lungo termine a cui spesso è difficile rimediare, soprattutto in ambienti complessi e fragili come i boschi montani. Buona prassi è portare con sé un sacchetto (o due o anche tre!) in cui raccogliere i rifiuti prodotti durante un’escursione, riportando tutto a valle, dove potranno essere differenziati e smaltiti correttamente. Del resto, quel che ha trovato spazio nello zaino all’andata, prima di diventare immondizia, potrà senz’altro trovare spazio anche al ritorno e con minor peso. Si tratta di un gesto semplice ma essenziale, perché in montagna non sempre sono disponibili cestini per la raccolta della spazzatura. Assicurare il loro svuotamento, soprattutto in alta quota, comporterebbe un oneroso dispendio economico e di energie che può essere evitato grazie alla collaborazione e alla responsabilità civica di ogni escursionista. I cestini inoltre, attirerebbero l’attenzione degli animali selvatici, che potrebbero rovesciarli in cerca di cibo, disperdendo i rifiuti e alterando la loro alimentazione.
Un incendio boschivo è un fuoco che tende ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate che si trovano all’interno delle stesse aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi alle aree (art. 2 della Legge n. 353 del 2000).
Un incendio boschivo è un fuoco che si propaga provocando danni alla vegetazione e agli insediamenti umani. In quest’ultimo caso, quando il fuoco si trova vicino a case, edifici o luoghi frequentati da persone, si parla di incendi di interfaccia. Più propriamente, per interfaccia urbano-rurale si definiscono quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta: sono quei luoghi geografici dove il sistema urbano e naturale si incontrano e interagiscono.
Tutte le regioni italiane sono interessate dagli incendi, anche se con gravità differente e in periodi diversi dell’anno. Le condizioni ambientali e climatiche della penisola italiana favoriscono lo sviluppo di focolai principalmente in due stagioni dell’anno. Nelle regioni settentrionali dell’arco alpino – ma anche nelle zone appenniniche in alta quota – gli incendi boschivi si sviluppano prevalentemente nella stagione invernale – primaverile, la più siccitosa, quando la vegetazione è stata seccata dal gelo. Mentre in estate i frequenti temporali riducono il rischio di incendio.
Al contrario, nelle regioni peninsulari centro – meridionali, dove il clima è mediterraneo, il fuoco si sviluppa prevalentemente nella stagione estiva, calda e siccitosa. Alcune regioni italiane sono interessate dal fenomeno sia durante la stagione invernale sia durante la stagione estiva.
Le cause degli incendi possono essere naturali o umane.

Gli incendi naturali si verificano molto raramente e sono causati da eventi naturali e quindi inevitabili:

  • Fulmini. Possono provocare incendi quando si verificano temporali senza che contemporaneamente si abbiamo precipitazioni. Gli incendi causati da fulmini si verificano prevalentemente nelle zone montane, dove gli alberi conducono con facilità le scariche elettriche. Si tratta di fenomeni molto rari in un tipo di clima mediterraneo come il nostro.
  • Eruzioni vulcaniche. La lava incandescente entra in contatto con la vegetazione infiammabile.
  • Autocombustione. Non si verifica mai in un clima mediterraneo.

Gli incendi di origine umana possono essere:

  • Colposi (o involontari). Sono causati da comportamenti dell’uomo, irresponsabili e imprudenti, spesso in violazione di norme e comportamenti. Non finalizzati ad arrecare volontariamente danno. Le cause possono essere: Attività agricole e forestali. Il fuoco viene impiegato per bruciare le stoppie, distruggere i residui vegetali provenienti da lavorazioni agricole e forestali, e per rinnovare i pascoli e gli incolti. Spesso queste operazioni vengono effettuate in aree contigue a boschi ed incolti, facile preda del fuoco, soprattutto nei periodi a maggior rischio. Abbandono di mozziconi di sigarette e fiammiferi. Cerini e mozziconi di sigarette abbandonati o lanciati lungo i sentieri, le piste forestali, e le linee ferroviarie possono cadere sull’erba secca o altri residui vegetali e innescare un incendio, anche per effetto degli spostamenti d’aria provocati dai veicoli o dal vento. Attività ricreative e turistiche (barbecue non spenti bene), lanci di petardi, rifiuti bruciati in discariche abusive, cattiva manutenzione di elettrodotti.
     
  • Dolosi (volontari). Gli incendi vengono appiccati volontariamente, con la volontà di arrecare danno al bosco e all’ambiente. Le cause: Ricerca di profitto. L’obiettivo è quello di utilizzare l’area distrutta dal fuoco per soddisfare interessi legati alle speculazione edilizia, al bracconaggio, o per ampliare le superfici coltivabili.  Proteste e vendette. L’azione nasce dal risentimento nei confronti dei privati, della Pubblica Amministrazione o dei provvedimenti adottati, come l’istituzione di aree protette. In molti casi si vuole danneggiare un’area turistica. In altri casi i comportamenti dolosi sono da ricondurre a problemi comportamentali come la piromania e la mitomania.

Nella classificazione degli incendi ci sono anche di incendi di origine ignota, per i quali non è possibile individuare una causa precisa.

Sensibilizzazione ondate di calore

Luglio 2023 rischia di diventare uno dei mesi più caldi di sempre. Nella Capitale termometro ancora in salita. L’ondata di aria bollente sta investendo molti centri della Penisola. Oggi bollino rosso in 16 città. Anche il resto d’Europa nella morsa del caldo. Oltre 40 gradi in Andalusia, incendi devastano l’isola di La Palma nelle Canarie. Il premier israeliano ricoverato per disidratazione L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha aggiornato le informazioni relative al meteo del nostro paese, evidenziando le città più calde. L’ente ha infatti diffuso la serie storica di informazioni statistiche sul meteo del Belpaese, consentendo di capire quali sono state (e probabilmente quali sono ancora) le città più calde d’Italia. Volendo essere ancora più precisi, i dati sono stati aggiornati fino al 2021 e fanno riferimento ai 109 capoluoghi di Provincia. Sul luogo più caldo d’Italia, non ci sono sorprese: è la Sicilia, dove la temperatura più alta è stata registrata ad agosto 2021 a Floridia, provincia di Siracusa, con 48,8 gradi. E Siracusa ha anche il record invernale: è qui, infatti, che nei mesi freddi si registra comunque la temperatura più elevata in Italia. La Sicilia, comunque, non è nuova a record in fatto di caldo: nell’agosto 1999, Catenanuova, in provincia di Enna, si sono toccati i 48.5; nello stesso anno, a Monreale e Noto i 48 gradi.
Tra le altre località roventi ci sono:

  • Foggia e il tavoliere (Puglia);
  • Oristano (Sardegna);
  • Sibari (Calabria);
  • la provincia di Caserta (Campania).

Se parliamo di città, specificatamente, dopo Siracusa si classifica Messina, seguita da Reggio Calabria; poi Catania, Bari e Sassari. Salendo lo stivale, troviamo Roma, Firenze, Ferrara, Bologna e… Bolzano! La campagna Proteggiamoci dal caldo promossa dal Ministero della Salute è disponibile sul sito internet, ma è pubblicizzata con locandine e opuscoli presso tutte le farmacie, gli studi medici e studi veterinari grazie alla collaborazione di istituzioni: FIMMG, la FNOMCeO, la FNOVI, la FOFI, la SIMG, Federfarma, Assofarm e Farmacie Unite. Inoltre, sulla locandina è presente un QR code per avere in tempo reale tutte le informazioni del Ministero della Salute.

Ma quali sono le 10 regole per Proteggersi dal caldo indicate dal Ministero della Salute per prevenire le grandi ondate di calore dell’estate 2023? Eccole per voi:

  1. Non uscire nelle ore più calde ed evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11:00 e le 18:00);
  2. Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro con la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili (persiane, veneziane) che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. Efficace anche l’impiego dell’aria condizionata, da usare con attenzione, evitando di regolare la temperatura a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. Una temperatura tra 25-27 °C con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Da impiegare con cautela anche i ventilatori meccanici;
  3. Bere molti liquidi. Bere molta acqua e mangiare frutta fresca è una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete;
  4. Limitare l’assunzione di bevande contenenti caffeina, evitare bevande alcoliche;
  5. Fare pasti leggeri. La digestione è per il nostro organismo un vero e proprio lavoro che aumenta la produzione di calore nel corpo;
  6. Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali (evitare le fibre sintetiche). All’aperto indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto. Proteggere anche gli occhi con occhiali da sole con filtri UV. Particolare attenzione ai bambini;
  7. In auto: ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio. Regolare la temperatura su valori di circa 5 °C inferiori alla temperatura esterna evitando di orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri. In caso di viaggio, evitare le ore più calde della giornata e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi;
  8. Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata. In caso di attività fisica bere molti liquidi e per gli sportivi consiglio anche il consumo di integratori;
  9. Offrire assistenza a persone a maggiore rischio: gli anziani che vivono da soli e i lattanti. In caso di persone anziane un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane che può indicare un peggioramento dello stato di salute. Controlla la temperatura corporea di lattanti e bambini piccoli, abbassandola con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino;
  10. Dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarla in una zona ombreggiata.

17 luglio: Giornata mondiale della giustizia internazionale penale

Il 17 luglio si celebra la Giornata mondiale della giustizia internazionale penale, istituita il 1° giugno 2010 dall’Assemblea degli Stati Parte della Corte penale internazionale (CPI) in occasione della Conferenza di Revisione dello Statuto di Roma svoltasi a Kampala (Uganda) dal 31 maggio all’11 giugno 2010. Tale data intende commemorare il 17 luglio 1998, giornata in cui la comunità internazionale, adottando a Roma lo Statuto della Corte penale internazionale, ha conseguito un risultato storico nella lotta all’impunità dei più gravi crimini internazionali. La Giornata mondiale della giustizia internazionale è stata pensata come un momento di celebrazione, riflessione e azione. Celebrare i progressi nel campo della giustizia internazionale penale; riflettere sulle sofferenze di quanti ancora sono vittime di atrocità; agire per sostenere e diffondere la lotta all’impunità a livello nazionale ed internazionale. Il 6 luglio scorso la Corte penale internazionale, pochi giorni dopo avere festeggiato il decimo anniversario dell’entrata in vigore dello Statuto di Roma, ha organizzato un evento per celebrare la Giornata mondiale. Moltissime altre istituzioni e organizzazioni della società civile hanno colto l’occasione per riaffermare l’importanza e l’esigenza di un sistema di giustizia internazionale penale in cui tribunali nazionali ed internazionali lavorino in maniera coordinata ed efficace allo scopo di rendere giustizia alle vittime di crimini internazionali. La vera giustizia è fare verità – Da 23 anni la Corte Penale Internazionale continua il lavoro su casi di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità, e aggressione. Atti, che per il contesto in cui avvengono non potrebbero mai essere giudicati da corti locali. Ma lo scopo principale della giustizia penale internazionale, secondo Luciano Eusebi, ordinario di Diritto Penale alla Università Cattolica di Milano, è quello di riportare nei giusti binari i rapporti tra gli Stati e all’interno di essi sulla base di un condiviso giudizio di verità. Alla base dell’attività della Corte c’è la tutela dei diritti umani in tutta la loro pienezza. Soprattutto in questo periodo di pandemia, afferma il docente, c’è il rischio che la pressante emergenza sanitaria globale faccia passare in secondo piano le prerogative fondamentali della persona, soprattutto dei più deboli e socialmente indifesi, come poveri e anziani. Di fronte all’inattività degli Stati è dunque opportuno che vi siano organi di giustizia sovranazionali, che tutelino queste persone, nei confronti delle quali l’inefficacia e la mancanza di programmi di governo si tramuterebbero in veri e propri soprusi.

15 luglio, Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili

Nel 2014 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 15 luglio come Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili, per celebrare l’importanza strategica di dotare i giovani di competenze per l’occupazione, il lavoro dignitoso e l’imprenditorialità. Da allora, gli eventi della Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili hanno fornito un’opportunità unica di dialogo tra giovani, istituzioni di istruzione e formazione tecnica e professionale (TVET), aziende, organizzazioni di datori di lavoro e lavoratori, responsabili politici e partner di sviluppo. I partecipanti hanno evidenziato l’importanza sempre maggiore delle competenze necessarie ad attuare una transizione verso un modello di sviluppo sostenibile nel mondo. Il futuro prende il volo con le giuste competenze: in occasione della Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili, che ricorre il 15 luglio, celebriamo i giovani, i protagonisti indiscussi del cambiamento chiamati a superare le sfide del presente con determinazione e creatività, orientando il mondo verso lo sviluppo sostenibile. Una nuova generazione di professionisti, innovatori e specialisti della sostenibilità, che possa guidare la società nel suo percorso di trasformazione: non è un caso che infatti l’istruzione di qualità rientri tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG4) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per assumere questo ruolo, i giovani necessitano prima di tutto di un ambiente stimolante e sano, dove trovare tutti gli strumenti e le opportunità di poter realizzare i loro progetti, in un contesto contraddistinto da sicurezza, equità e inclusività. Questa consapevolezza anima il nostro impegno come Gruppo per la transizione energetica, un cambiamento che parte proprio dalle nuove generazioni che vanno orientate, istruite, formate e preparate ad entrare nel mondo del lavoro in un settore in continua evoluzione come quello energetico. Per questo vogliamo unirci alla celebrazione della Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili – una ricorrenza istituita nel 2014 dall’Assemblea Generale dell’ONU per rimarcare la necessità di fornire ai giovani tutti quegli strumenti necessari per farsi strada nel mondo e diventare parte attiva e integrante del loro contesto sociale: un obiettivo che deve essere perseguito con azioni votate a circondare ragazze e ragazzi con strumenti formativi innovativi, opportunità lavorative dignitose e politiche lungimiranti che li incoraggino a perseguire le proprie ambizioni. Ma soprattutto un obiettivo che richiede la collaborazione attiva tanto delle istituzioni quanto delle imprese: va instaurato un dialogo diretto che metta i giovani in contatto con scuole, accademie, istituti di formazione tecnica e aziende – in modo da poter veicolare strategie che possano in grado di intercettare le reali esigenze delle nuove generazioni e trasformarsi in occasioni concrete di crescita umana e professionale. È in quest’ottica che il nostro Gruppo ha avviato, e in alcuni casi aderito come partner, a numerose iniziative volte a fornire ai giovani una formazione di qualità, indirizzandoli verso i mestieri del futuro e mettendoli nella condizione di muovere i primi passi nel mondo del lavoro attraverso percorsi guidati. Oltre ai numerosi progetti di #EnelUp4Education, dedicati ai giovanissimi con lo scopo di diffondere la cultura della sostenibilità come volano per lo sviluppo, ne sono un esempio Energie per Crescere, il programma realizzato con ELIS per promuovere la formazione professionale di qualità e offrire alle nuove generazioni delle opportunità di lavoro concrete in ambito reti e rinnovabili presso le nostre aziende partner, ed Energie per la Scuola, progetto con simile obiettivo che forma i giovani instaurando un dialogo diretto tra mondo della scuola e delle imprese. Un vero e proprio cammino condiviso di crescita personale e professionale in cui abbiamo coinvolto studenti, scuole, enti di formazione, che dà ai partecipanti l’opportunità di acquisire nuove competenze attraverso percorsi educativi qualificati, e, attraverso le nostre aziende partner, di iniziare fin da subito la propria carriera professionale. Con Distretto Italia, insieme a ELIS e a più di 40 altre aziende ci impegniamo a fronteggiare il fenomeno del mismatch occupazionale, sempre più diffuso nel nostro Paese, attraverso una rete formata da giovani, imprese e centri di formazione che si incontrano per sostenere le nuove generazioni nella realizzazione dei propri progetti professionali. Promuoviamo le discipline STEM, fondamentali per lo sviluppo sostenibile, attraverso progetti come Back to School volti a stimolare la scelta di queste materie tra studenti e soprattutto studentesse, con l’obiettivo di abbattere gli stereotipi di genere legati agli ambiti tecnico-scientifici.
Nella Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili, vogliamo ribadire il potenziale delle nuove generazioni come catalizzatrici del cambiamento, confermando il nostro impegno nel fornire loro le competenze e le opportunità di cui hanno bisogno per dare forma, insieme, a un futuro più luminoso e sostenibile in cui nessuno sia lasciato indietro.

Conseguenze della troppa esposizione alle ondate di calore

Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione. Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare diversi organi vitali e il cervello stesso.
Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti.

Insolazione

E’ causata da un aumento della temperatura corporea per insufficiente capacità di termoregolazione. Si manifesta per esposizione prolungata alle radiazioni solari, in modo particolare nelle giornate estive molto calde con assenza di vento e radiazione solare intensa. Si possono verificare eritemi o ustioni accompagnate o meno da una sintomatologia da colpo di calore.

Crampi

Sono causati da una perdita di sodio, dovuto alla sudorazione, e ad una conseguente modificazione dell’equilibrio idrico-salino, oppure derivano da malattie venose degli arti inferiori. I crampi si possono verificare negli anziani che assumono pochi liquidi e in persone, anche giovani, che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi con la sudorazione.

Edema

E’ causato da una ritenzione di liquidi negli arti inferiori come conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata.
Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di tanto in tanto dei movimenti dolci per favorire il reflusso venoso, oppure, effettuare delle docce fredde agli arti inferiori, dal basso verso l’alto e dall’interno verso l’esterno sino alla sommità della coscia.

Congestione

E’ causata dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti, che provoca un eccessivo afflusso di sangue all’addome, che può rallentare o bloccare i processi digestivi. I primi sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico.

Disidratazione

E’ causata da una perdita di acqua dall’organismo maggiore di quella introdotta.
L’organismo si disidrata e incomincia a funzionare male quando:

  • è richiesta una quantità di acqua maggiore come in caso di alte temperature ambientali per via della sudorazione
  • si perdono molti liquidi, come in caso di febbre, vomito e diarrea
  • una persona non assume volontariamente acqua a sufficienza in mancanza di stimolo della sete
  • in caso di assunzione di farmaci che possono favorire l’eliminazione di liquidi (per esempio diuretici, lassativi).

I sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa.

Effetti sulla pressione arteriosa

Le persone ipertese e i cardiopatici, soprattutto se anziani, ma anche molte persone sane, possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa, soprattutto nel passare dalla posizione sdraiata alla posizione eretta.
In questi casi, è consigliabile:

  • evitare il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che potrebbe causare anche perdita di coscienza
  • non alzarsi bruscamente dal letto, soprattutto nelle ore notturne, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi.

Stress da calore

E’ causato da un collasso dei vasi periferici con un insufficiente apporto di sangue al cervello.
La sintomatologia può insorgere durante un´attività fisica in un ambiente eccessivamente caldo, specie in soggetti non acclimatati, con una ridotta efficienza cardiaca (insufficiente compenso in occasione di una diffusa vasodilatazione periferica) a causa di un diminuito volume sanguigno per disidratazione. Si manifesta con una forte sudorazione, un senso di leggero disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia e ipotensione, oliguria, confusione, irritabilità.
Se non viene diagnosticato e trattato immediatamente, può progredire fino al colpo di calore.

Colpo di calore

Il colpo di calore si verifica quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e si manifesta con una ampia gradazione di segni e sintomi a seconda della gravità della condizione.
Può verificarsi quando ci si trova esposti ad una temperatura troppo alta, associata ad un elevato tasso di umidità e alla mancanza di ventilazione. Può manifestarsi all’aperto, in un ambiente chiuso oppure in un luogo dove non batte direttamente il sole.
Il primo sintomo è rappresentato da un improvviso malessere generale, cui seguono mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali. Si può avere perdita di coscienza. La temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti) fino anche a 40-41° C ed è seguita da un possibile malfunzionamento degli organi interni, che può portare alla morte.

Aggravamento di malattie preesistenti

Il caldo intenso può determinare l’aggravamento di malattie preesistenti. Si tratta di sintomi che non arrivano all’attenzione clinica (ad es. riduzione delle capacità fisiche), a sintomi di maggiore entità, (ad es. visite dal medico di famiglia), fino ad effetti più gravi che possono determinare il ricorso al Pronto Soccorso e il ricovero in ospedale, o essere così severi da portare alla morte. L’effetto delle ondate di calore è relativamente immediato, con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e il conseguente incremento del numero dei decessi. Inoltre le ondate di calore cui è associato un effetto più grave sulla salute sono quelle più intense e prolungate e quelle che si verificano all’inizio della stagione estiva, quando la popolazione non ha ancora attivato adeguati meccanismi di adattamento fisiologico al caldo. Se l’incremento della mortalità associata alle ondate di calore è un fenomeno noto e ben documentato, ancora non del tutto chiariti sono invece i meccanismi biologici che ne sono alla base. Potenzialmente tutte le patologie croniche espongono a un rischio maggiore di mortalità in presenza di condizioni di caldo estremo. In particolare, gli studi condotti in diverse città italiane hanno evidenziato che alcune patologie (malattie cardio- e cerebrovascolari, malattie polmonari croniche, disturbi psichici, malattie del sistema nervoso centrale, malattie del fegato e dei reni e malattie metaboliche quali il diabete) aumentano significativamente il rischio di morte in occasione delle ondate di calore, soprattutto nelle persone anziane. Altre malattie croniche che comportano una compromissione del meccanismo della termoregolazione, possono aumentare il rischio durante i periodi di elevate temperature: ad esempio, la sclerodermia, nella quale la sudorazione è bloccata per un assottigliamento dell’epidermide, e la fibrosi cistica, in cui l’eccessiva sudorazione può causare disidratazione e insufficienza circolatoria.

In generale infine viene considerata associata a un aumento del rischio dell’esposizione al caldo qualsiasi malattia o condizione che costringe a letto e riduce la capacità delle persone a prendersi cura di sé e a reagire mettendo in atto comportamenti protettivi con un conseguente aumento del rischio legato all’esposizione al caldo.

SASS – SERVIZI AUSILIARI SECURITY & SAFETY (PROTEZIONE CIVILE – ODV)

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