All’Università “Tor Vergata” una giornata di studi su comunicazione del rischio e cultura della prevenzione

Istituzioni, ricercatori e studenti a confronto sui temi della prevenzione e della comunicazione del rischio. È questo l’obiettivo della giornata di studi in programma venerdì 1° dicembre alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.All’iniziativa, organizzata dai docenti del Corso di laurea di “Scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria”, parteciperanno anche rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Istituto Superiore di Sanità che condivideranno esperienze, progetti e casi studio sulla comunicazione dei rischi naturali e antropici e sulla gestione dell’informazione in contesti emergenziali. Parteciperà al dibattito anche la Vice Capo del Dipartimento, Titti Postiglione, con un intervento su Io non rischio e sul ruolo centrale della campagna nella diffusione della cultura della prevenzione tra i cittadini e le nuove generazioni, chiamate ad assumere un ruolo sempre più attivo e consapevole nel processo di riduzione del rischio. Attenzione per i più giovani, ma non solo. Le emergenze legate alla pandemia da COVID-19 e al conflitto scoppiato in Ucraina hanno messo in luce la preziosa attività di informazione al cittadino svolta quotidianamente dal Contact Center del Dipartimento che, proprio per questo, sarà oggetto di approfondimento sul ruolo di supporto di questo importante servizio alla gestione delle crisi. Tra gli altri argomenti affrontati nella giornata anche il tema dell’inclusività e della comunicazione del rischio indirizzata alle persone con fragilità con il progetto “Abili a Proteggere”, a cura della cooperativa Europe Consulting in collaborazione con il Dipartimento, e alcuni lavori degli studenti neolaureati legati alla comunicazione di emergenza e al progetto di Servizio Civile Universale “Io non rischio 365: la comunicazione”. L’evento sarà trasmesso in streaming sul canale Youtube del Corso di laurea e sarà accessibile alle persone sorde grazie alla presenza di interpreti LIS.

L’importanza dell’introduzione dello studio della prevenzione nei contesti scolastici

La scuola è un luogo fondamentale per la formazione dei giovani, sia dal punto di vista culturale che sociale. In questo contesto, è importante che i ragazzi siano educati alla prevenzione, in modo da poter sviluppare competenze e attitudini che li aiutino a vivere in modo sano e sicuro. La prevenzione può essere definita come l’insieme delle azioni che si possono mettere in atto per evitare che si verifichino eventi negativi. In ambito scolastico, la prevenzione può riguardare una vasta gamma di tematiche, tra cui:

  • La salute fisica e mentale, attraverso lo sviluppo di stili di vita sani e la promozione del benessere psicologico.
  • La sicurezza, attraverso la sensibilizzazione sui rischi presenti nell’ambiente scolastico e la formazione sulle misure di prevenzione.
  • La cittadinanza attiva, attraverso l’educazione al rispetto dei diritti e dei doveri, e alla risoluzione pacifica dei conflitti.

L’introduzione dello studio della prevenzione nei contesti scolastici ha una serie di importanti benefici, tra cui:

  • Aumenta la consapevolezza dei giovani sui rischi presenti nell’ambiente e sulle misure di prevenzione che possono essere messe in atto.
  • Sviluppa competenze utili per la vita quotidiana, come la capacità di prendere decisioni, di risolvere problemi e di gestire le emozioni.
  • Contribuisce a creare un ambiente scolastico più sano e sicuro.

In Italia, l’educazione alla prevenzione è ancora poco diffusa nelle scuole. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse per questo tema, che ha portato all’introduzione di alcune iniziative a livello nazionale e locale. Ad esempio, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato delle linee guida per l’educazione alla salute e alla sicurezza nelle scuole, che includono indicazioni per l’insegnamento della prevenzione. Inoltre, sono stati avviati diversi progetti sperimentali di educazione alla prevenzione in alcune scuole italiane. L’introduzione dello studio della prevenzione nei contesti scolastici è un passo importante per promuovere la salute e la sicurezza dei giovani. È necessario che questa tematica sia inserita in modo organico nei programmi scolastici, in modo da garantire che tutti i ragazzi abbiano la possibilità di acquisire le competenze necessarie per vivere in modo sano e sicuro.
Alcuni esempi concreti di attività di prevenzione che possono essere svolte nelle scuole

  • Laboratori di educazione alla salute, in cui i ragazzi possono imparare a conoscere il proprio corpo, a sviluppare stili di vita sani e a prevenire le malattie.
  • Corsi di primo soccorso, in cui i ragazzi possono imparare a prestare soccorso in caso di emergenza.
  • Progetti di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, in cui i ragazzi possono imparare a conoscere le regole del codice della strada e a prevenire gli incidenti.
  • Azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, in cui i ragazzi possono imparare a riconoscere e a prevenire questi fenomeni.
  • Progetti di educazione alla cittadinanza attiva, in cui i ragazzi possono imparare a conoscere i propri diritti e doveri e a partecipare alla vita democratica.

Queste sono solo alcune delle tante attività che possono essere svolte nelle scuole per promuovere la prevenzione. È importante che queste attività siano progettate e realizzate in modo coinvolgente e accessibile ai ragazzi, in modo da stimolare la loro partecipazione e il loro interesse.

Due esperti di vulcani in missione in Islanda

Le autorità islandesi hanno dichiarato lo stato di emergenza dopo che centinaia di piccoli terremoti hanno scosso la penisola di Reykjanes, la regione più popolata dell’isola, per più di due settimane. Gli esperti temono un’imminente eruzione vulcanica e le autorità hanno evacuato una città situata nelle vicinanze. Nonostante si trovi a soli 10 miglia a nord del sito dell’eruzione, l’aeroporto internazionale di Keflavik non è stato chiuso e nessun volo per ora è stato cancellato. Nei giorni scorsi l’Islanda ha dichiarato lo stato di emergenza a seguito delle numerose scosse di terremoto registrate a nord della città di Grindavík (situata a poco più di 50 chilometri dalla capitale Reykjavík), che secondo gli esperti preannunciano un’eruzione vulcanica potenzialmente molto pericolosa per gli abitanti della città. Le scosse sarebbero infatti dovute alla formazione di un tunnel sotterraneo scavato dalla lava che si sta spostando. Nelle ultime ore la deformazione del terreno dovuta a questo fenomeno starebbe rallentando, possibile indice del fatto che il magma si sta avvicinando alla superficie. L’eruzione, dicono dalla protezione civile, potrebbe quindi verificarsi in qualsiasi momento. Ci saranno anche due esperti italiani del Dipartimento nel team di tecnici che il Meccanismo europeo di Protezione Civile metterà a disposizione del governo islandese a seguito della crisi vulcanica che sta interessando il Paese. Dallo scorso mese di ottobre la parte sud-occidentale dell’Islanda, infatti, è interessata da una importante emergenza vulcanica per la risalita di magma verso la superficie. Più di 200.000 terremoti stanno interessando l’area. I fenomeni di deformazioni del suolo sono in aumento. Oltre alla cittadina di Grindvik, dove sono state evacuate circa 3mila persone, è interessata anche la Centrale geotermica di Sund, che produce l’energia elettrica per circa 30.000 persone nell’isola di Reykianes.
In questo contesto i due esperti italiani, all’interno del team europeo richiesto dall’Islanda, avranno il compito di fornire assistenza tecnica nella stesura di documenti dettagliati sulla situazione, partecipare alla delineazione degli scenari di rischio e delle possibili azioni operative da intraprendere nonché monitorare l’evolversi della situazione. 
La missione è coordinata all’interno del Meccanismo di protezione civile, lo strumento europeo di risposta alle emergenze che interviene a supporto dei Paesi che ne fanno richiesta sia all’interno sia all’esterno dell’Unione Europea. In ambito internazionale, inoltre, attraverso il Meccanismo si condividono procedure, esperienze, modelli di intervento e buone pratiche di prevenzione dei rischi. Il Meccanismo di Protezione Civile – istituito nel 2001 e più volte riformato – coordina la risposta europea alle catastrofi naturali e legate alle attività dell’uomo. Tra i suoi obiettivi anche la promozione della cooperazione tra le autorità nazionali di protezione civile e il rafforzamento della consapevolezza e della preparazione dei cittadini rispetto ai rischi. Il Meccanismo è costituito da un pool volontario di risorse pre-impegnate dagli Stati Membri per essere dispiegate immediatamente all’interno o all’esterno dell’Unione e garantire in caso di emergenza un’assistenza rapida, efficace e coordinata alle popolazioni colpite. Cuore operativo del Meccanismo è il Centro di Coordinamento della Risposta alle Emergenze: attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24 coordina la risposta europea alle catastrofi. A livello europeo la protezione civile è incardinata nella Direzione Generale Aiuti Umanitari e Protezione Civile della Commissione Europea e conta l’adesione di 33 Paesi: oltre ai 27 Paesi membri dell’Unione Europea, Islanda, Norvegia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia.

Il meccanismo di protezione civile dell’UE si prepara per eventuali eventi meteorologici estremi nel 2024

Oggi il Commissario per la Gestione delle crisi Janez Lenarčič incontra il Ministro italiano della Protezione civile e le politiche del Mare, Nello Musumeci, per la sessione di apertura della riunione del meccanismo europeo di protezione civile sulle lezioni da trarre dagli incendi boschivi e dalle inondazioni. Alla riunione partecipano 54 rappresentanti di 30 paesi europei che fanno parte del meccanismo di protezione civile dell’UE. Insieme individueranno e condivideranno gli insegnamenti e le buone pratiche derivanti dal dispiegamento del meccanismo nel 2023, non solo in Europa, ma anche in Bolivia, Canada, Cile o Tunisia. A differenza degli anni precedenti, la riunione non si limiterà ad analizzare gli incendi boschivi ma si concentrerà anche sulle inondazioni, a seguito degli eventi meteorologici estremi di quest’estate. I risultati delle discussioni saranno utilizzati per migliorare ulteriormente la risposta dell’UE e per integrare le conclusioni attinenti nelle attività di formazione. I cambiamenti climatici saranno difficili da invertire, ma è nostro dovere preparaci ad affrontarne nel miglior modo possibile le conseguenze e a ridurne al minimo gli effetti. Durante la sua visita in Italia, il commissario Lenarčič incontrerà anche il Ministro italiano degli Affari esteri Antonio Tajani e il segretario per le relazioni con gli Stati della Santa Sede, Arcivescovo Paul Richard Gallagher. 

1 dicembre, Giornata mondiale per la lotta all’AIDS

La Giornata mondiale contro l’AIDS dal 1988 è celebrata in tutto il mondo il 1 dicembre di ogni anno. È stata la prima giornata mondiale della salute ed è divenuta una delle principali ricorrenze e un’opportunità fondamentale per sensibilizzare sul problema, esprimere solidarietà  alle persone affette da questa sindrome e commemorare coloro che hanno perso la vita, anche a causa di malattie correllate. Nel mondo sono circa 36,7 milioni le persone che hanno contratto il virus e, nonostante la sindrome sia stata identificata nel 1984, oltre 35 milioni di persone sono morte a causa dell’AIDS, una delle pandemie più distruttive della storia. Da allora sono stati fatti progressi scientifici per il trattamento dell’AIDS, sono state adottate leggi per proteggere le persone affette dalla sindrome e si hanno più strumenti per comprendere la condizione delle vittime. Nonostante questo, 1,8 milioni di persone hanno contratto l’AIDS nel 2016 e un milione di persone ha perso la vita per cause associate a questa malattia. La ragione del persistere di questa sindrome risiede soprattutto nel fatto che a livello mondiale vi è ancora scarsa consapevolezza e conoscenza di come prevenirla. Da ciò derivano anche le gravi forme di discriminazione nei confronti dei malati.  Il nuovo rapporto di UNAIDS mostra che l’accesso alle cure è aumentato in modo significativo. Nel 2000, solo 685 000 persone affette da HIV avevano accesso alla terapia antiretrovirale. Entro giugno 2017, circa 20,9 milioni di persone hanno avuto accesso alle medicine salvavita. Nel 2000, solo 685 000 persone affette da HIV avevano accesso alla terapia antiretrovirale. Nel giugno 2017, circa 20,9 milioni di persone hanno avuto accesso alle medicine salvavita. L’accesso alle terapie riduce la possibilità di trasmissione di circa il 97%, soprattutto dalle madri ai bambini. Una crescita così significativa non avrebbe potuto avvenire senza il coraggio e la determinazione delle persone che convivono con l’AIDS e che lottano affinché i diritti delle persone colpite vengano rispettati. Oggi la sfida è quella di garantire che i 17,1 milioni di persone bisognose di cure, tra cui 1,2 milioni di bambini, possano accedere ai medicinali.  È fondamentale mettere la prevenzione dell’HIV come priorità nella programmazione della sanità pubblica, in particolare nei paesi in cui le infezioni da HIV sono in aumento. La giornata mondiale contro l’AIDS rappresenta così un’importante occasione per promuovere prevenzione e assistenza, combattere i pregiudizi e sollecitare i governi e la società civile affinché vengano destinate risorse appropriate per la cura e le campagne di informazione. Ogni anno, durante la giornata celebrativa si svolgono centinaia di eventi per sensibilizzare ed esprimere sostegno alle persone colpite. La giornata è inoltre un’opportunità per raccogliere fondi e rimarcare la necessità di difendere i diritti delle persone che convivono con l’AIDS. L’UNAIDS, Programma Congiunto delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV guida la campagna per la Giornata mondiale contro l’AIDS e dal 2004 seleziona il tema della giornata in consultazione con la società civile, le organizzazioni e le agenzie governative coinvolte nella lotta contro l’AIDS.
“Tutte le persone, indipendentemente dalla loro età, dal genere, da dove vivono o da chi amano, hanno il diritto alla salute”, afferma Michel Sidibé, Direttore Esecutivo di UNAIDS. “Indipendentemente dalle loro esigenze di salute, tutti richiedono cure sanitarie disponibili e accessibili, che non siano limitate da forme di discriminazione, e che siano di buona qualità”.  Finiamola è invece la campagna 2017 promossa da WORLD AIDS DAY e dal National AIDS Trust (NAT), che si focalizza sulla necessità di porre fine all’isolamento delle vittime, allo stigma e alla discriminazione.  Si ha l’opportunità di mostrare solidarietà verso le vittime indossando un nastro rosso durante la giornata.

Una pagina tematica dedicata allo stato del vulcano

E’ online la pagina tematica Obiettivo Campi Flegrei che funge da contenitore per accedere agilmente a tutte le informazioni sui Campi Flegrei che il sito web dell’Osservatorio Vesuviano mette a disposizione del visitatore. Ad essa si accede tramite link in prima pagina, subito dopo lo slideshow principale. Per chi vuole essere sempre aggiornato sullo stato del vulcano e sulle attività di sorveglianza e di ricerca ad esso dedicate, la pagina “Obiettivo Campi Flegrei” è il posto più indicato. In dettaglio è possibile accedere alle seguenti sezioni:

  • Ultimo terremoto localizzato – Parametri principali (data e ora, magnitudo, profondità, localizzazione, link alla mappa) dell’ultimo terremoto localizzato ai Campi Flegrei.
  • Stato Attuale – Pagina in cui sono riportate la sintesi grafica e testuale dell’ultimo bollettino mensile 
  • Bollettini di Sorveglianza – Elenco degli ultimi bollettini di sorveglianza settimanali dei Campi Flegrei
  • Segnali Sismici – Pagina con i segnali sismici in tempo reali delle principali stazioni della rete sismica INGV-OV dei Campi Flegrei
  •  – Localizzazioni Sismiche – Pagina con l’elenco dettagliato delle ultimi eventi sismici dei Campi Flegrei e lo loro rappresentazione su mappa (GOSSIP)
  • News Pubblicate – Elenco degli articoli pubblicati nella sezione “In Primo Piano” inerenti i Campi Flegrei
  • Storia Eruttiva – Sezione divulgativa in cui è illustrata in dettaglio l’evoluzione vulcanologica della caldera dei Campi Flegrei
  • Reti di Monitoraggio – Pagina in cui sono riportate le mappe e le informazioni relative alle reti di monitoraggio dell’INGV-OV operative nell’area dei Campi Flegrei
  • Il Bradisismo – Pagina divulgativa sul fenomeno del bradisismo e sulle crisi bradisimiche

Immediatamente dopo sono anche riportati i link al Blog INGV Vulcani, Speciale Campi Flegrei, che contiene articoli di approfondimento sulle attività di ricerca e di monitoraggio dell’INGV sui Campi Flegrei, e alla pagina web del Dipartimento della Protezione Civile in cui è riportato il Piano Nazionale per i Campi Flegrei.

Aggiornamento Covid in Italia

Casi Covid in aumento in Italia, così come i ricoveri, sia in area medica che in terapia intensiva: è quanto emerge dal bollettino relativo alla settimana dal 16 al 22 novembre 2023 contenuto all’interno del monitoraggio sulla situazione epidemiologica nel nostro Paese realizzato dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di Sanità. Ebbene, nella settimana considerata sono stati registrati 44.953 nuovi casi, con un aumento del 31% rispetto ai sette giorni precedenti quando ne erano stati segnalati 34.319, e con un’incidenza che sale a 76 casi per 100mila abitanti rispetto ai 58 di sette giorni fa. In salita anche l’indice di trasmissibilità Rt che è pari a 1,12 (era a 0,93 sette giorni fa) e ha superato la soglia epidemica. La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza è in aumento in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 58 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti, mentre la percentuale di reinfezioni è circa il 44%, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Non ci sono variazioni di rilievo nella mortalità. Anche se l’occupazione dei posti letto in area medica resta limitata (al 7,7% con 4.811 ricoverati), è cresciuta di 1 punto percentuale rispetto alla settimana precedente. In lieve aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva: è pari al’1,5% (137 ricoverati) rispetto all’1,4% della scorsa settimana. Tra le varianti, resta confermato il ruolo predominante di EG.5.

Contro ogni forma di violenza sulle donne

La violenza contro le donne è una piaga sociale che affligge il mondo intero, senza distinzioni di razza, etnia, religione o classe sociale. Si tratta di un fenomeno complesso, che ha molteplici cause e manifestazioni. La violenza contro le donne può essere fisica, sessuale, psicologica o economica. Può essere perpetrata da partner, familiari, conoscenti o estranei. Può avvenire in ambito domestico, lavorativo o pubblico. La violenza contro le donne ha conseguenze devastanti sulla vita delle vittime. Può causare lesioni fisiche, danni psicologici, isolamento sociale e, nei casi più gravi, la morte. Le cause della violenza contro le donne sono molteplici e complesse. Tra queste, si possono annoverare:

  • La disuguaglianza di genere: la violenza contro le donne è spesso il risultato di una visione patriarcale della società, che considera le donne inferiori agli uomini.
  • La cultura della violenza: la violenza contro le donne è spesso accettata o addirittura incoraggiata dalla cultura dominante.
  • L’abuso di sostanze: l’abuso di sostanze può essere un fattore che contribuisce alla violenza contro le donne.
  • I disturbi mentali: i disturbi mentali, come la depressione e la psicopatia, possono aumentare il rischio di violenza contro le donne.

La violenza contro le donne può manifestarsi in diverse forme, tra cui:

  • La violenza fisica: include atti di aggressione fisica, come percosse, lesioni, stupro e omicidio.
  • La violenza sessuale: include qualsiasi atto sessuale non consensuale, come stupro, molestie sessuali e molestie sessuali.
  • La violenza psicologica: include atti di aggressione psicologica, come minacce, intimidazioni, controllo e umiliazioni.
  • La violenza economica: include atti di controllo economico, come il divieto di lavorare o di accedere ai propri soldi.

La violenza contro le donne ha conseguenze devastanti sulla vita delle vittime. Tra queste, si possono annoverare:

  • Lesioni fisiche: la violenza contro le donne può causare lesioni fisiche di varia gravità, fino alla morte.
  • Danni psicologici: la violenza contro le donne può causare danni psicologici, come depressione, ansia, stress post-traumatico e disturbi alimentari.
  • Isolamento sociale: la violenza contro le donne può portare all’isolamento sociale, alla perdita del lavoro e delle relazioni familiari e sociali.
  • La morte: in alcuni casi, la violenza contro le donne può portare alla morte della vittima.

La lotta alla violenza contro le donne è una sfida che richiede un impegno a tutti i livelli, dal singolo individuo alle istituzioni. Tra le azioni che possono essere intraprese per combattere la violenza contro le donne, si possono annoverare:

  • Educazione: è importante promuovere l’educazione alla parità di genere e alla non violenza, a partire dai più piccoli.
  • Legislazione: è necessario rafforzare la legislazione contro la violenza contro le donne, garantendo alle vittime un adeguato sostegno e protezione.
  • Servizi sociali: è necessario potenziare i servizi sociali per le donne vittime di violenza, offrendo loro supporto psicologico, legale ed economico.
  • Cultura: è necessario promuovere una cultura della non violenza, che rifiuti ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti delle donne.

Ogni persona può fare la sua parte per combattere la violenza contro le donne. Ecco alcuni semplici consigli:

  • Educare i propri figli al rispetto delle donne e alla non violenza.
  • Segnalare alle autorità ogni caso di violenza contro le donne.
  • Sostenere le associazioni che si occupano di lotta alla violenza contro le donne.

La violenza contro le donne è una piaga che non può essere ignorata. Con il contributo di tutti, possiamo costruire una società più giusta e rispettosa delle donne.

Incendi boschivi e alluvioni: a Roma l’incontro europeo

Per migliorare la protezione civile, bisogna favori costantemente lo scambio di conoscenze e di esperienze, sia sul piano interdisciplinare che su quello internazionale. Per questo motivo si svolge a Roma dal 30 novembre al 1° dicembre l’appuntamento annuale finalizzato alla condivisione e alla diffusione in ambito europeo delle buone pratiche sulla gestione del rischio, UCPM Lessons Learnt Programme, Meeting on wildfires and floods in 2023.

Uno scambio di conoscenze per salvare vite
Incendi boschivi e alluvioni saranno al centro dell’incontro organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Commissione Europea, che vedrà la partecipazione di rappresentanti degli Stati Membri e del Meccanismo Unionale della Protezione Civile. Il programma delle lezioni apprese è uno degli strumenti del Meccanismo che mira a migliorarne l’efficienza e l’efficacia, favorendo lo scambio di conoscenze e di esperienze sull’intero ciclo di gestione delle catastrofi, dalla fase di previsione e prevenzione a quella di risposta alle crisi.

Il programma delle giornate
Il 30 novembre prenderà il via con un approfondimento sulla stagione antincendio boschivo 2023 in Europa e proseguirà con un focus sull’esperienza in Grecia, sulle attività di previsione e prevenzione del rischio incendi e sulle missioni europee in Canada, Cile e Tunisia. Il rischio alluvione sarà invece al centro del programma del 1° dicembre, con interventi dedicati alle lezioni apprese in Italia e in Slovenia e ai sistemi di prevenzione e gestione del rischio. I lavori si concluderanno a metà giornata con una presentazione sull’intervento europeo in Libia. Il programma include anche le lezioni apprese nel corso di interventi realizzati al di fuori dell’Unione, con particolare riguardo alle sinergie tra attività di assistenza del Meccanismo Unionale e risposta umanitaria. Ad aprire la due giorni romana saranno il Commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarčič, responsabile per la protezione civile e gli aiuti umanitari, e il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.

Cos’è il Meccanismo Unionale
Istituito con Decisione n. 1313/2013/UE e modificato con Decisione 420/2019/UE, il Meccanismo Unionale è la rete delle autorità nazionali di protezione civile dei 27 Stati membri dell’Unione europea cui si aggiungono altri dieci Paesi partecipanti. 

La CROSS-Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario

La CROSS-Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario è una struttura che opera nell’ambito del soccorso sanitario urgente. In caso di necessità, il Dipartimento della Protezione Civile attiva la CROSS per effettuare una ricognizione delle risorse sanitarie regionali disponibili e gestire le operazioni di evacuazione medica. In situazioni di emergenza, infatti, la CROSS contatta quotidianamente i referenti sanitari delle Regioni – 19 più le due Province Autonome di Trento e Bolzano – registrando la disponibilità di posti letto specialistici, ambulanze e mezzi aerei per il trasporto MedEvac-Medical Evacuation. Attualmente sono CROSS le Centrali Operative 118 di Torino e Pistoia. Le strutture sono state individuate dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome in due Regioni differenti, non confinanti tra loro, per ridurre la probabilità che in caso di catastrofe siano entrambe coinvolte. La CROSS opera sulla base della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 Giugno 2016 “Individuazione della Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario per il coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti nonché dei Referenti Sanitari Regionali in caso di emergenza nazionale”. Il compito della Protezione Civile non è solo di intervenire per gestire l’emergenza, ma anche di fare prevenzione.In caso di “eventi”, anche prima che venga dichiarato lo stato di emergenza, il Dipartimento di Protezione Civile può pre allertare l’una delle due CROSS e disporne l’effettiva attivazione in caso di necessità. La CROSS dovete immaginarla come uno spazio operativo con degli operatori e delle postazioni dotate di computer, e una zona con una unità di crisi/sala riunioni.

SASS – SERVIZI AUSILIARI SECURITY & SAFETY (PROTEZIONE CIVILE – ODV)

PER EMERGENZE CONTATTARE IL 3929790903
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  • BITONTO (BA) - VIA GIUSEPPE DOSSETTI C/O COMANDO POLIZIA LOCALE
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